Eric Bledsoe: la grande promessa di Phoenix con la valigia pronta

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La combo-guard dei Phoenix Suns Eric Bledsoe è senza dubbio uno dei pezzi pregiati in mostra all’attuale mercato dei free agent. Forte di una stagione super positiva in Arizona, l’ex Kentucky è pronto a battere cassa, ed il suo stato di restricted free agent gli permette di trattare un eventuale ingaggio con la possibilità di pareggio da parte della propria squadra di appartenenza, i Suns appunto. Sembrava scontata una sua conferma alla corte di coach Hornacek ma più passa il tempo e più le parti stanno andando verso una rottura.

Facciamo però un passo indietro e ricapitoliamo la carriera del playmaker. Eric Bledsoe ha giocato una grande stagione, la prima da titolare di una carriera che non sembrava iniziata con squilli di tromba visto che il giorno della sua chiamata al Draft 2010 in pochi sembravano convinti del suo potenziale. Basti pensare al fatto che è stato scelto con la 18esima chiamata da parte degli Oklahoma City Thunder che lo avevano ricevuto insieme a Dequan Cook dai Miami Heat in cambio di una chiamata al secondo giro dello stesso Draft (che Miami spenderà per Dexter Pittman). Poi esattamente il giorno dopo i Thunder, ignari del “regalo” fatto loro da Miami, spedirono Bledsoe a Los Angeles sponda Clippers in cambio di una prima scelta al Draft 2012 (che diventerà dei Celtics dopo la trade per Perkins e con cui i biancoverdi sceglieranno Fab Melo).

Per il giovane rookie è giunto il momento di dimostrare a tutti il suo talento? Neanche per sogno. Già, perchè ai Clippers è arrivato un certo Chris Paul a cui legittimamente la dirigenza ha assegnato le chiavi della cabina di regia e per Bledsoe sono disponibili solo pochi minuti di gioco a partita, quelli che servono a CP3 per riprendere fiato.

L’esperienza di Bledsoe alle dipendenze di coach Vinny Del Negro vive momenti di alti e bassi, forse più bassi come segnalato dal doppio viaggio in D-League. Ma si sa, ripartendo dal fondo si può solo prendere una rincorsa più veloce per risalire, e nella stagione 2012-13 Bledsoe si segnala molto positivamente con Chris Paul che lo elegge suo “discepolo”. Un anno di apprendistato con CP3 e diventa evidente che per Eric serve una squadra in grado di fornirgli un ruolo più importante di quello conquistato a Los Angeles.

Arriviamo quindi all’estate di un anno fa quando attraverso una trade a tre squadre Bledsoe si accasa ai Phoenix Suns, e sin dalla prima palla a due appare evidente come il discepolo di CP3 sia più che pronto a predicare in campo gli insegnamenti del maestro, come è possibile osservare dalla tabella di seguito:

Le statistiche migliorate da Bledsoe ai Suns

E con queste cifre in mano Bledsoe ha bussato alla porta dei Suns chiedendo (con grande insistenza) un max-contract su base quinquennale da 80M$.

Da parte della dirigenza Suns per il momento si fa orecchie da mercanti per due motivi principali:

  1. La pretesa di un max-contract basata sulle statistiche di una sola stagione in quintetto appare eccessiva, anche considerando il talento di Bledsoe.
  2. Tenendo conto dell’ingaggio via free agency di Isaiah Thomas (guarda caso un play dalle caratteristiche simili a Bledsoe) Phoenix si troverebbe in grande sovrabbondanza nel settore guardie, il che renderebbe esplorabile una possibile sign and trade con i Minnesota Timberwolves per arrivare addirittura all’ingaggio di Kevin Love (posto che il californiano accetti di trasferirsi in Arizona).

La situazione attuale vorrebbe quindi un Bledsoe con la valigia pronta, alla ricerca di un lauto contratto altrove (Houston?).

Tuttavia va precisato che in base alle regole NBA, Bledsoe può firmare un contratto con un’altra franchigia per non più di 63M$ per quattro anni (offerta contrattuale che può essere pareggiata dai Suns). Al momento però nell’intera NBA solo i Philadelphia 76Ers potrebbero far fronte alle esose richieste di Bledsoe senza intervenire via sign and trade. La situazione è in divenire, con Phoenix che mette sul piatto un quadriennale da 48 milioni di dollari e Bledsoe che finora ha sempre risposto ‘no grazie’ in attesa di un’offerta migliore, magari dagli Houston Rockets, probabilmente la più delusa da questo mercato.

14 COMMENTS

  1. L’offerta di Suns mi pare sensatissima e non gli offrirei mai oltre se fossi in loro. Se trova qualcuno che gli da di più lo si saluta e pazienza. Una sign and trade con Minnesota per Love mi pare fanta-mercato. Caso mai andasse in porto (cosa che considero impossibile) Rubio andrebbe a scaldare la panchina, come giusto che sia 🙂

    • Concordo pienamente. Anzi, una volta preso Thomas, se non addirittura prima, avrebbero dovuto intavolare una sign&trade con qualcuno.
      Poi ha effettivamente fatto una buona stagione, ma una sola. Purtroppo per lui, dopo che Lowry ha accettato 48×4 è costretto a fare i confronti con quel contratto. E Lowry è un buon play già da qualche stagione, ha le stesse stat di Bledsoe nell’ultima stagione, ma smazza 2 assist in più a gara.
      E tra l’altro oltre a quella dei Suns non mi pare che abbia ricevuto tantissime altre proposte, quindi forse dovrebbe abbassare la cresta.

      • Ma sai, i restricted sperano sempre di fare il botto, poi se non arriva nessuno a bussare calano le pretese, tipo Stephenson. Cioè a me Bledsoe piace, ma 80M in 5 anni… è stato bello, ciao 😀

        • Sì, certo. Ma il punto è proprio che lui ha sparato da subito troppo alto! Ora sta rischiando davvero di rovinare anche il rapporto coi Suns e di trovarsi altrove prendendo magari anche meno di quello che sono disposti ad offrirgli loro.

          • ahahaha… non darei il massimo a Bledsoe figuriamoci a Rubio. Questo è miracolato dal fatto che nell’anno da rookie ha imbroccato la sua migliore stagione (per essere precisi “parte di stagione”) al tiro, facendo credere di poter essere anche uno capace di mettere triple e portare a casa almeno 15 punti a sera. La realtà è che da fuori è peggio di Rondo ed è un miracolo se riesce a chiudere un anno in doppia cifra di punti.
            Ruba palloni, ma nell’uno contro uno è un difensore meno che mediocre. Fisicamente limitato. Inoltre ricordo sempre che nell’ultimo anno al Barca questo giocava meno di Sada, e ho detto tutto. Insomma, a parte qualche assist da circo buono per lo showtime non ti da altro.

            Dimenticandomi che a me fa schifo proprio, direi che più di un 6M all’anno per 3 anni (viste le cifre assurde che girano) non gli darei mai nella vita.

          • Beh, se Jennings ne prende 8, non credo che si possa scendere sotto questa cifra. Di giocatori capaci di mettere 20 punti in NBA (con 20 tiri come fa Jennings) ce ne sono almeno un centinaio mentre di giocatori capaci di fare 10 assist a partita ce ne sono 4-5.

            Io sono uno dei maggiori scettici su Rubio ma vale almeno un 32 in 4 anni, forse anche 45 in 5 se ho una franchigia in ricostruzione ed ho bisogno di tempo per ricostruire e devo comunque portare gli spettatori allo stadio (tipo i Lakers).

          • 8M per Jennings sono assurdi, e sono considerati una puttanata dalla collettività, quindi non capisco perché dobbiamo prenderli come metro di giudizio. Per te Rubio è meglio di Calderon?

          • Rubio ha poco range, in difesa però mette pressione inoltre porta spettatori. Calderon ha range e visione ma in difesa è un telepass molto peggio di Rubio, è chiaramente in fase calante della carriera e non è certo un nome che aiuta a vendere i biglietti.

            Per me dipende dal sia tipo di squadra che dalla stagione che bisogna fare: Rubio può aiutare franchigie in ricostruzione come Lakers o Minnesota a rendere il periodo di transizione decente sotto il profilo economico e del divertimento, Calderon può aiutare delle franchigie decenti a migliorare (a patto di avere qualcuno che copra le sue lacune).

            Se guardassi solo al profilo tecnico (e pochi lo fanno in NBA) prenderei Calderon nel breve periodo (1-2 anni) e Rubio sul lungo (4-5 anni).

          • Ok, capisco il tuo punto e lo condivido. Io faccio ragionamenti esclusivamente tecnici, lasciando fuori il marketing (altrimenti metterei Lin sempre fra quelli da prendere).

            Dal punto di vista tecnico, considerando che 8/9M a stagione è più o meno quello che ad oggi prende Conley, a Rubio sono generoso se gliene do la metà 🙂

          • Però Conley (e ci metto anche Dragic) sono migliorati notevolmente dopo aver firmato i rispettivi contratti (che all’epoca sembravano alti) non credo che nemmeno in questo caso siano da usare come metro di paragone.
            Tra l’altro, l’anno prossimo passeranno alla cassa: sotto i 12 non scendono (anzi se aspettano un anno e l’aumento del cap del 2016 non scendono sotto i 14).

            Io come metro di paragone per le PG uso quasi sempre Lawson che busca 11 milioni l’anno e li vale anche. Partendo da quella base direi che 8 milioni per Rubio sono una cifra adeguata.

          • per me no ma pazienza, anzi meglio! quando ci troveremo a fare i GM di due squadre NBA (cosa che considero prossima) non ci ritroveremo a litigare per Rubio 🙂

  2. dal punto di vista tecnico… Rubio è un giocatore da massimo 20 minuti come play di riserva. Ha un tiro ( 2 3 liberi) da B eccellenza per il ruolo che gioca, fisicamente va sotto con chiunque in difesa sulla palla e bravo nell 1vs1 e un telepass. Per me 4 milioni gli si possono dare ma di stipendio non mi interessa parlare l NBA non e i suoi giocatori non si giudicano per i $ percepiti ma per quello che ti da in campo. E Rubio non è un play titolare nba. per dire per me Belinelli è molto molto piu forte come giocatore e prende 3 milioni quindi…
    ah comunque BJ ne ha fatto 55 da rookie eh.. questo in 7 partite forse

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