L’Aquila trentina vola in Serie A

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Si va a completare il quadro delle partecipanti al prossimo campionato di Serie A con l’Aquila Basket Trento che raggiunge le altre squadre nella massima serie vincendo la finale promozione contro Capo d’Orlando per 3-0, dopo una stagione dominata per larghi tratti e senza dubbio caratterizzata dalla grande continuità. Dopo soli due anni di permanenza nella serie cadetta, quindi, i trentini ottengono un altra incredibile promozione.

Un’impresa storica per i ragazzi di coach Maurizio Buscaglia, lui che è all’ottava stagione sulla panchina bianconera ed ha conquistato ben tre promozioni con i trentini, ed è uno degli artefici di questa formazione assieme al GM Salvatore Trainotti, l’altro volto che ha guidato la società a questo traguardo. Società che è nata nel 1995 dall’unione di altri due gruppi sportivi, e che partendo dalla D regionale, anno dopo anno è andata sempre in crescendo, puntando non solo sulla prima squadra ma anche sul settore giovanile. Una società diversa dalle altre che, per stessa ammissione di Trainotti, vuole emulare il modello Barcellona, a tal punto che il consorzio di 36 aziende locali che guidano la società presto cederanno il 40% dell’azionariato al Trust, l’associazione di tifosi creata proprio per riprodurre in piccolo l’esempio azulgrana.

Quest’anno Trento ha chiuso prima la regular season con 44 punti frutto di 8 sconfitte e 22 vittorie, giusto una in più di Capo d’Orlando giunta seconda in classifica, comandando per larghi tratti, sin dalle battute iniziali del campionato, la classifica di Lega Gold. L’Aquila Trento ha disputato una stagione esaltante, giocata su ritmi elevatissimi come testimonia il 53% da due in stagione, 47% dal campo, ma a conferma dell’equilibrio di squadra trovato da Buscaglia emergono i 14.5 assist a partita assieme ai 33 rimbalzi per gara che ci confermano la coralità del gioco trentino e la combattività nell’arrivare prima degli altri sul pallone, senza dimenticare la difesa, che ha fatto segnare 7.5 rubate per match.

Di sicuro Trento aveva a disposizione una formazione con tanto talento nonchè giovane: guidata da Davide Pascolo e Filippo Baldi Rossi sotto le plance con Triche e Spanghero in guardia fanno 90 anni in quattro. A compensare ci sono l’esperienza di BJ Elder e la guida dell’italo argentino Forray, il metronomo della squadra. Se Triche è stato l’eroe della finale (43 punti e 48 di valutazione in gara 3) la vera stella della squadra è di sicuro Pascolo: uno di cui si parla bene già da tanto per il suo essere giocatore completo, duttile e con elevato QI cestistico; a confermarlo quest’anno sono arrivate anche le cifre essendo secondo per media rimbalzi, quarto nella graduatoria delle stoppate e primo per percentuale da due.

Ora però arriva un altra parte difficile quella di essere competitivi anche in Serie A, magari emulando quanto ha fatto Pistoia quest’anno da matricola. Sarà dura tenere i giocatori che tanto hanno fatto bene, ma la dirigenza trentina ci prova e ha già confermato Forray e Baldi Rossi per la prossima stagione.
La sfida quindi è già partita.