Spurs da record, il miglior allenatore è Gregg Popovich

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Alcuni potrebbero storcere il naso ma i numeri parlano per lui: 62 vittorie in regular season, 15esima stagione consecutiva con almeno 50 successi e una squadra che gioca la pallacanestro migliore e più organizzata della Lega. Questo in sintesi è Gregg Popovich nominato per la terza volta in carriera, al pari di Don Nelson e Pat Riley, Coach of the Year NBA. L’ex agente della CIA ha portato i suoi al miglior record assoluto della stagione regolare e nella corsa al premio di miglior allenatore ha battuto Jeff Hornacek che, al debutto da head coach, ha sfiorato i playoffs con i sorprendenti Phoenix Suns. Sul gradino più basso del podio Tom Thibodeau che ha condotto i Chicago Bulls ad un’annata entusiasmante pur senza Derrick Rose, infortunato, e Luol Deng, ceduto.

Gregg Popovich, da 18 anni alla guida dei San Antonio Spurs, una cultura ben prima che una franchigia, con al comando il proprietario Peter Holt e il general manager genio RC Buford (entrambi al suo fianco alla consegna del premio nella conferenza stampa), ha conquistato il Red Auerbach Trophy per la seconda volta nelle ultime tre stagioni (2011-12) e per la terza in carriera (2002-03). Il suo obiettivo è centrare per la seconda volta l’accoppiata COY-Titolo, mai riuscita a nessuno: nel 2002-03 Pop ha vinto premio e anello eguagliando Auerbach, Jackson, Holzman e Sharman.

Popovich, che ha stabilito il record di franchigia con 30 vittorie esterne in 41 gare, ha ottenuto 59 voti di primo posto e 380 punti totali, precedendo appunto Jeff Hornacek (57; 339) e Tom Thibodeau (12; 159) mentre a seguire si sono piazzati Steve Clifford dei Bobcats (8; 127), Dwayne Casey dei Raptors (5; 70) e Terry Stotts dei Blazers (2; 25).

Gregg Popovich ha parlato così in conferenza stampa:

Sono onorato di questo premio con Coach Auerbach. Quando vinci una cosa del genere è dovuto ai giocatori. Sono loro che giocano e vincono. Sono incredibili, mi permettono di allenarli da molti anni e senza il loro gioco, la loro disciplina e la loro professionalità questo riconoscimento non sarebbe arrivato“.

E poi ha parlato dei tanti cambi in panchina nella storia recente della Lega:

Sono un dei pochi rimasti. E’ un lavoro volatile e tutti lo sappiamo. Io e RC Buford siamo stati fortunati a rimanere insieme per molto tempo e ad avere una proprietà che ci ha lasciato lavorare ed è stata molto paziente, cercando di capire come il tutto funziona. Siamo assolutamente consapevoli della fortuna che abbiamo avuto. E non sto esagerando“.

Il sogno dei San Antonio Spurs è ovviamente quello di vendicare la sconfitta delle Finals 2013, perse in gara 7 contro i Miami Heat. Per fare il salto di qualità la scorsa estate ha deciso di aggiungere al suo roster Marco Belinelli, che lo ha ripagato con un’ottima stagione. La guardia bolognese ha parlato così di Pop:

E’ un gentleman. Lo sanno tutti che è il miglior coach della Lega. Ma non è questo quello che conta, la realtà è che una persona favolosa, un vero signore. Aiuta i ragazzi, chiunque abbia bisogno. Lui c’è per tutti e vuole sempre essere d’aiuto. E’ una grande persona“.

E coach Pop ha dimostrato di essere una grande persona anche in occasione di gara 1 del primo turno dei playoff contro i Dallas Mavericks quando, intervistato dal figlio di Craig Sager, pittoresco bordocampista di TNT con cui ingaggia dei duelli esilaranti che sta lottando contro la leucemia, gli ha mandato un saluto e ha promesso che “farò il bravo, torna presto“.