Serie A: la maturazione di Aradori

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A pochi giorni dal suo 25° compleanno Pietro Aradori può, forse, finalmente dire di essere un giocatore maturo. Il suo talento non è mai stato messo in discussione, anzi è stato sempre celebrato fin dai tempi in cui giocava a Biella, ma ora ha trovato una continuità nelle prestazioni ed una convinzione che forse prima non aveva. Ha saputo sopportare la tanta panchina fatta a Siena, ed ora a Cantù ha trovato quello spazio da titolare e da go-to-guy della squadra, che gli ha permesso di ritagliarsi un posto anche nel quintetto della nazionale all’ultimo europeo in Slovenia.

Proprio dall’Europeo Aradori è tornato un pò deluso e stanco, come tutti i suoi compagni del resto, ma anche appesantito da un’ultima parte di torneo non giocata all’altezza dove pesano quei due lay-up sbagliati contro la Lituania negli ultimi minuti di partita. Ma a testimoniare la forza mentale raggiunta dal giocatore, ha saputo riscattarsi immediatamente voltando pagina: così con una prestazione da 28 punti per 36 di valutazione è stato MVP della prima giornata di Eurocup.

Poi però un infortunio alla caviglia nel match contro Pesaro lo costringe a saltare qualche incontro; e anche qui si vede la maturazione di Pietro, perchè al suo rientro riesce subito a incidere, a riprendere il feeling con il parquet, guidando la sua squadra ad una qualificazione con 3 giornate di anticipo alle Top32 di Eurocup. Insomma leader della sua Cantù, che quando è in difficoltà va da lui, come nell’ultimo match a Brindisi dove con una performance straordinaria da 28 punti e 34 di valutazione ha condotto i suoi da-15 al-1 con cui però si è conclusa la partita.

Ci si attendeva da lui una risposta, una crescita e così è stato: da quando veste la maglia della Pallacanestro Cantù Aradori ha cambiato marcia riuscendo a esprimere tutte le sue capacità come tiratore (57.9% da due e 48.1% da tre in campionato contro il 66% dentro l’arco e il 52% da fuori in Eurocup) ma anche  migliorando il gioco in penetrazione, rafforzando l’arma del palleggio arresto e tiro; inoltre i 2.4 assist a partita confermano la sua visione di gioco e il suo essere un vero uomo squadra.