La settimana NBA: Pacers e Spurs brillano, male la Grande Mela

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Best of the East

 

Best Team: Indiana Pacers

Chi si chiedeva se i Pacers potessero contendere a Miami lo scettro di regina dell’Est, anche e soprattutto per guadagnarsi un poi fruibile fattore campo nel caso di incontro in finale di Conference, ha avuto subito una risposta chiara. Miglior partenza nella storia della franchigia, anche considerando il glorioso passato in ABA. Sette vittorie in altrettante gare giocate da inizio stagione. Quattro di queste la scorsa settimana contro Pistons, Bulls, Nets e Raptors, tutti team che, tranne quest’ultimo, puntano dritti ai playoff. Miglior difesa della Lega per punti concessi su 100 possessi (89.2) e miglior net rating (11.2). Serve altro?

Best Player: Brook Lopez

Nella stagione in cui è stato messo più in ombra, dopo gli acquisti di Pierce e Garnett, chi tiene in piedi la baracca a Brooklyn sembra essere proprio Lopez. 20 punti di media, 32.9 calcolati per 100 possessi, di cui 12.3 nel pitturato. Sebbene possa migliorare ancora a rimbalzo, il centro dei Nets è un fattore e sta tirando col 62% (34/55) nelle ultime quattro gare giocate. Si direbbe che manchino solo degli sparring partners all’altezza della situazione, ma ai Nets i campioni, almeno sulla carta, non mancano di certo. Mancano solo le vittorie quindi? Si, decisamente.

 

Best of the West

 

Best Team: San Antonio Spurs

Cercare un miglior giocatore all’interno del sistema di gioco degli Spurs è sempre difficile. Nessun giocatore oltre i 20 punti di media, nessuno che superi gli 8 di media in una qualsiasi altra statistica che non siano i punti segnati. Eppure la franchigia è 6W/1L finora e in striscia positiva da quattro partite. San Antonio è una squadra che gioca da squadra, una delle poche nella Lega, facendo della coralità un punto di forza non indifferente. Non si spiegherebbero altrimenti le vittorie sui sorprendenti Suns di questo inizio stagione o sui sempre pericolosi e temibili Warriors. I vicecampioni in carica nei pronostici della vigilia sono sempre accantonati o lasciati in sordina, ma sono pronti a vincere. Sempre.

Best Player: Anthony Davis

Se i Pelicans non hanno ancora ingranato, Davis ha senza dubbio messo il turbo. Se il suo anno da rookie non ha giustificato la prima scelta assoluta al Draft 2012, questo inizio di stagione lo sta facendo in maniera incontrovertibile. 21.7 punti, 11.6 rimbalzi, 3.9 stoppate a partita sono numeri da All Star per un centro. Se a questo si uniscono il career high di 32 punti contro i Lakers davanti agli occhi dell’infortunato Kobe Bryant, per l’occasione in trasferta a New Orleans, e ben 2.3 rubate di media ecco che Davis si candida a diventare uno dei migliori giocatori della Lega. Chissà che i Pellicani non possano essere la sorpresa della stagione. Fear the Brow!

 

Best of the Rest

 

MORRIS TWINS: i Suns stanno sorprendendo un po’ tutti e molto lo devono a questi gemelli, la seconda coppia a giocare nello stesso team nella storia della Lega. In particolare Markieff sta viaggiando su cifre incredibili, con un Player Impact Estimate del 20.7%, terzo dietro solo a campioni del calibro di Kevin Love e Paul George. Markieff e Marcus Morris, però, sono sempre stati inseparabili. Stessa casa, stesso look, stessa casa, stesso college, stessa squadra NBA, quest’anno a Phoenix. Non sarò di certo io a dividerli.

CELTICS STRENGHTS: che Boston avrebbe avuto una stagione difficile, con poche gioie e tanti momenti bui, lo si sapeva in partenza. Mai dare per vinti i C’s, però. Dopo quattro sconfitte in fila, le vittorie contro Jazz e Magic sono state l’antipasto prima dell’impresa. Sotto di 4 lunghezze a 3.6 secondi dalla sirena, in casa dei campioni in carica, sembra una pazzia pensare di vincere. Ecco però che Wallace accorcia, Wade fa 0/2 alla lunetta e Jeff Green spara la tripla della vittoria in faccia a LeBron. Se anche la stagione sarà fallimentare, questo è un punto da cui ripartire. Mai darsi per vinti.

 


 

Worst of the East

 

Worst Team(s): New York Basketball

Il basket a New York, da molti anni ormai, è sinonimo di delusione. Knicks e Nets, date tra le favorite ai blocchi di partenza, hanno avuto una settimana da incubo. Una vinta e tre perse per entrambe, ma non è questo il punto. Le vittorie sono arrivate contro Bobcats e Jazz, non certo due contender. Tra le sconfitte poi, per i Knicks ne troviamo una tragicomica contro la stessa Charlotte (solamente 12 assist di squadra in 48 minuti) e una pesantissima da -31 contro gli Spurs, mentre per i Nets un’inspiegabile passivo di 20 punti contro i Magic e una in overtime contro i Wizards, che pareggiano sulla sirena dei regolamentari su rimbalzo offensivo di Nenè lasciato completamente solo sotto canestro. Quando si comincerà a vedere del buon basket nella Grande Mela?

Worst Player: Kevin Garnett

Mai in doppia cifra per punti segnati, una sola volta per rimbalzi (10 contro i Cavs). Non è questo che Brooklyn si aspettava da The Big Ticket dopo l’incredibile scambio della scorsa estate con Boston. Le statistiche di Garnett sono ai minimi storici, quasi un terzo per punti e assist considerando le medie totali in carriera. Non è da lui tirare col 32% scarso dal campo ed essere così poco incisivo sotto canestro. I Nets ne risentono, visto anche il pessimo inizio della franchigia. La zampata di KG c’è sempre, come dimostra il possibile canestro della vittoria contro i Wizards a pochi secondi dal termine, pareggiato solo sulla sirena, in una partita da 2/11. Tutto il resto, però, è rimasto con la maglia dei Celtics.

 

Worst of the West

 

Worst Team: Utah Jazz

Sembra incredibile che Utah abbia ottenuto un record positivo sette volte nelle ultime otto stagioni e l’anno scorso sia stata a sole due vittorie dalla zona playoff. Certo, perdere Paul Millsap l’estate scorsa dev’essere stato il colpo di grazia, dopo aver lasciato partire campioni come D-Will e Carlos Boozer. Sette sconfitte in sette partite giocate, con l’impressione che davvero ogni vittoria avrà il profumo di un miracolo. Nets, Bulls e Celtics questa settimana hanno avuto modo di rimpolpare il proprio scarno record di questo inizio stagione, passeggiando sui resti di una franchigia ai minimi storici. I Jazz non vedono l’ora che arrivi l’estate e non certo per il bel tempo.

Worst Player: Pau Gasol

Se nella prima settimana era stato il migliore del quintetto titolare dei Lakers, non si può dire altrettanto degli ultimi sette giorni. Soli 8 punti di media e un plus/minus terrificante contro Mavericks (-32), Pelicans (-16) e T-Wolves (-14) nelle tre sfide perse dal team di Los Angeles. L’anno scorso il problema era la convivenza mai felice con Dwight Howard, ora però non ci sono più scuse plausibili. Anzi, l’assenza del Black Mamba dovrebbe essere uno stimolo per diventare il leader di squadra. Prendere oltre 10 rimbalzi di media a partita è un ottimo segnale, ma da lui ci si aspetta molto di più. Vamos Pau!

 

Worst of the Rest

 

DENVER NUGGETS: che la città di Mile High City potesse soffrire non poco l’assenza per infortunio di Danilo Gallinari, specialmente dopo la partenza di Iggy, era assodato. Che però al di sotto di Ty Lawson ci fosse il vuoto e la franchigia, dopo la miglior stagione della sua storia, cominciasse la stagione vincendo solo una delle prime cinque partite giocate, questo era francamente impronosticabile. Serve un cambio di marcia se si vuole evitare di buttare al vento tutto quest’anno. E chi meglio del Gallo per dare una sveglia..

SACRAMENTO KINGS: i Kings hanno trovato il loro re, un DeMarcus Cousins da 23.5 punti e quasi 10 rimbalzi di media, ma la corte al suo servizio non è per niente all’altezza. Il solo Isaiah Thomas sembra poter seguire le sue orme, per il resto è buio completo. Cinque sconfitte consecutive dopo la vittoria all’esordio non è il modo migliore per iniziare una stagione, anzi. È il modo migliore per farla finita.

9 COMMENTS

  1. Non so se tra il “wrost”, ma sicuramente tra le mezze delusioni citerei i Cavs: me li aspettavo più su ed un Irving al 38% dal campo è francamente poca roba. Sarei curioso di sapere quanto influisce la mano di coach Brown.

  2. Quoto tutti i giudizi dell’articolo e straquoto anche kloppo06.

    Partenza a rallentatore dei Cavs, che avrebbero i mezzi per fare meglio, e brutta partenza sopratutto di Irving. Non me l’aspettavo (da Irving, perché dai Cavs mi aspetto tutto).

    KG era bollito l’anno scorso, e quest’anno lo sta confermando (e c’è chi lo voleva ancora a Boston… mah). Da Gasol invece mi aspettavo molto di più, visto che oggi dovrebbe essere il punto di riferimento di LA. Bollito anche lui.

    Davis mi fa semplicemente impazzire. Un giovane KG, con stats migliori per ora. Lillard ha sorpreso e sta facendo bene, ma mi terrei tutta la vita il monociglio. Prima scelta giusta (anche se scontata!).

  3. Davis mi sembra cresciuto tantissimo dall’anno scorso, che ha anche avuto tantissimi infortuni.

    Su Cavs concordo, anch’io mi aspettavo qualcosa in più. Stanno cercando di inglobare Bynum nel loro gioco che non deve essere facilissimo. Sono abbastanza sicuro che tra un mesetto li vediamo stabili tra le prime 8 a Est comunque.

  4. Che Davis migliori, e di tanto, dovrebbe essere anche scontato, visto il potenziale mostrato a Kentucky e la giovane età (ha solo 20 anni). Inoltre, in quel ruolo si matura più tardi, anche per questioni prettamente fisiche. L’anno scorso comunque ha avuto a che fare con diversi infortuni che per un 19enne possono pesare anche tanto psicologicamente. E, sebbene Lillard l’anno scorso si sia dimostrato superiore, vincendo anche il ROY, non credo possa raggiungere livelli alti quanto quelli che potrà raggiungere Davis, d’altronde ha già 23 anni e non prevedo una sua crescita esponenziale.

  5. Nessuno parla dei thunder che hanno azzeccato il centro perfetto Adams, giovane può diventare forte quanto chandler, poi i giovani talenti lamb,jones,roberson. Finalmente possono mettere in atto una squadra completa …purtroppo il limite rimane sempre l’allenatore, con popovic ecc avrebbero già vinto!

    • E’ il doppio di Collison con (probabilmente) un range di tiro più ampio. Non esageriamo con i voli pindarici e paragoni che non centrano nulla perché ha fatto un buon inizio di stagione.
      Per il resto Lamb credevo fosse mooolto più forte di così, mentre Jackson non sta facendo bene come negli scorsi PO.

  6. Finalmente D’Antoni!! E’ un anno che stiamo a dire “no con LAL non riesci a giocare il run & gun, sono vecchi, non corrono, c’è Kobe con la palla in mano…” e adesso che Kobe non c’è, puoi sperimentare quello che vuoi che tanto nessuno ti chiede niente, mi giochi col doppio centro Kaman/Gasol?!
    Finalmente oggi ha dato a Hill il minutaggio che mi aspettavo da inizio stagione, e infatti…

    Per il resto sogno Vince Carter sesto uomo dell’anno. Daje Vincredible!

    • … e di Datome in doppia cifra? L’importante è iniziare a farsi vedere anche in una partita finita più o meno subito. Forza Gigi che minuti a disposizione in quella squadra ci possono essere 🙂
      Il sogno Vince sesto uomo dell’anno lo condivido anch’io.

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