Mercato e scouting, le chiavi del Barcelona

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Dopo un paio di stagioni buone concluse con la vittoria della Liga ACB lo scorso anno per il Barcelona non è stata un’annata semplice; la sconfitta in finale di Liga Endesa contro i nemici storici del Real Madrid ha pesato parecchio e la vittoria della Copa del Rey non può di certo mitigare l’amarezza anche dell’uscita in Eurolega, sempre per mano dei Blancos, nella semifinale della Final Four di Londra. Una stagione difficile come detto in cui hanno pesato non poco anche gli infortuni di diversi giocatori importanti, da Navarro che infatti quest’estate si è operato, a Mickael che ha di fatto chiuso la carriera, fino a Jawai che ha saltato le ultime decisive partite.

La dirigenza nel mercato estivo ha deciso di intervenire pesantemente, con un ingente esborso economico per garantire a coach Xavi Pascual una squadra di altissimo livello, mixata bene tra giovani in rampa di lancio e veterani pronti a prendersi responsabilità. Via Ingles (Maccabi Tel Aviv), Wallace (Milano), Jawai (Galatasaray), Mickael (ritirato) e Jasikevicius (free agent) sono arrivati giocatori probabilmente più forti: a partire da Kostas Papanikolaou strappato alla concorrenza di tantissime squadre europee ed NBA grazie ad un ingaggio davvero importante (3 anni a 5.5 milioni totali più opzione per il quarto anno e 1.5 milioni di buyout pagato all’Olympiacos). L’ala greca (Rising Star dell’ultima edizione di Euroleague) è senza dubbio il pezzo pregiato dell’intero mercato europeo e avrà un ruolo importante, che potrebbe anche essere quello di prendere lo scettro di leader da Juan Carlos Navarro, le cui prestazioni spesso sono condizionate dai problemi fisici che lo affliggono.

Altro giovane arrivato ai blaugrana è Jacob Pullen (statunitense ma dotato di passaporto georgiano), 23enne visto negli ultimi anni in maglia Biella prima e Virtus Bologna poi, è stato uno dei migliori giocatori della storia di Kansas State University e si candida come uomo importante e di rottura dalla panchina. Giocatori di esperienza e abituati a giocare su palcoscenici importanti invece le altre tre addizioni: la coppia di centri formata da Maciej Lampe, portato via dal Laboral Kutxa, e Joey Dorsey, arrivato dal GaziantepSpor, insieme alla presenza di Tomic e Lorbek dovrebbe garantire fisicità e dominio a rimbalzo. L’altra ala, l’ex conoscenza italiana ed NBA, Bostjan Nachbar, arriva su un palcoscenico così importante a 34 anni dopo essere stato leader nelle ultime stagioni in Germania con il Bamberg.

Oltre al mercato dei big, però, la dirigenza spagnola continua a mettere a segno colpi importantissimi anche tra i giovani e giovanissimi, tutte risorse da far crescere per poi lanciare in prima squadra a costo quasi zero. Negli ultimi anni sono arrivati prima lo spagnolo Alex Abrines (’93), poi il montenegrino Marko Todorovic (’92) e infine il croato Mario Hezonja (’95); i primi tre giocano già minuti in prima squadra mentre il talentino croato finora ha fatto gavetta nella squadra B ma è pronto per il salto visto il talento infinito che possiede. Ma perchè fermarsi qui? E infatti il Barcelona si è assicurato per i prossimi 5 anni anche il talento bosniaco/finlandese Emir Sulejmanovic, ala di 2.04 metri, 17 anni, che ha già debuttato in Eurolega con l’Olimpia Lubiana. Giocherà in prestito almeno le prossime due stagioni per poi essere valutato per il gruppo senior, anche se le sue prestazioni all’ultimo Nike International Junior Tournament hanno già fatto capire di che pasta è fatto (MVP del torneo con 20 punti, 13.5 rimbalzi e 1.5 recuperi di media).

Mercato effettuato con risorse importanti (ma con obiettivi ben mirati) ma anche tantissimo lavoro di scouting per andare a scovare quelle giovani scommesse che in un futuro potrebbero rendere parecchio permettendo anche di risparmiare un bel po’ di soldi. Il Barcelona sono anni che fa scuola in questo, adesso però si vuole anche tornare a vincere.