Lamar Odom in un tunnel senza fine

1
1501

La notizia è di quelle forti: secondo l’informatissimo sito di gossip TMZ, Lamar Odom è scomparso e non dà sue notizie da oltre tre giorni. La cosa più grave è che si è scoperto che da due anni fa uso di cocaina e crack, una dipendenza rotta soltanto dalla stagione NBA giocata in maglia Los Angeles Clippers. Normale che si tema il peggio per un ragazzo da sempre fragile psicologicamente e discontinuo sul campo, nonostante un talento unico e che coach Phil Jackson adorava alla follia quando lo allenava ai Lakers. Già i Lakers…

Pare che la discesa negli inferi di Lamar Odom sia iniziata nell’estate 2011: prima la morte di un cugino cui era molto legato, poi un incidente stradale in cui un Suv su cui Odom era passeggero travolse e uccise un giovane ciclista. E per finire i Lakers: a dicembre di quell’anno, dopo una stagione chiusa col Sixth Man Award, i gialloviola lo cedono agli Hornets nella trade che avrebbe portato Chris Paul poi, dopo il no di David Stern, riesce ad ottenere la cessione ai Dallas Mavericks campioni in carica. Una mossa sbagliata quella di Lamar, cercata più per rabbia e ripicca nei confronti dei Lakers che per altro. Fu un’annata storta, con scarso impegno e molti problemi personali, e le parti si separarono prima dell’inizio dei playoffs.

Nell’estate 2012, dopo sole tre settimane in una clinica a San Diego per disintossicarsi, firma con i Clippers, un ritorno nella squadra che lo scelse nel Draft del 1999. Giocare a pallacanestro con serenità lo distoglie dall’uso di droga ma al termine dell’annata, ecco di nuovo i problemi con il crack. Tenuto conto della fragilità di cui sopra, va ricordato che nell’estate 2006 perde il piccolo Jayden, sei mesi, morto nel sonno e che poi, dopo la fine del matrimonio con la prima moglie Liza Morales, decide di entrare nel magico mondo delle Kardashian. Nel 2009 sposa Khloè e da lì in poi è una vita sempre sotto i riflettori e davanti ai flash dei paparazzi, più un reality show tutto su di loro e la loro vita quotidiana. Facile, ma non facilissimo…

Tornando al presente, Lamar Odom ritrova, purtroppo, quel disgraziato tunnel, dopo l’ennesima delusione per il mancato rinnovo con i Clippers, che gli offrivano il minimo salariale a differenza degli 8, 2 milioni della passata stagione. Ha ricominciato a far uso di droga e così la moglie Khloè, all’ennesimo rifiuto del marito di far ritorno in clinica per curarsi, lo ha sbattuto fuori di casa e appunto da oltre 72 ore non si sa più nulla.

Incredibile quindi la parabola di Lamar Odom, un giocatore unico, mancino, di quasi 210 cm per oltre 100 kg capace di giocare di fatto ogni ruolo, andare a rimbalzo, tirare da tre punti, passare la palla come pochi (da qui il paragone spesso usato con Magic Johnson…) e difendere in modo decisivo, innalzando soprattutto il suo livello di gioco dalla tarda primavera in poi, quando si lotta per l’argenteria. Il giocatore perfetto di coach Zen, Phil Jackson, uno che ha allenato gente come Jordan, Pippen, Bryant e Shaq nella sua carriera. Nessuno però come Lamar Odom… torna presto Lamar!

1 COMMENT

  1. Veramente fa tristezza sentire notizie come questa. Un grande giocatore che poteva ancora dire la sua in questi anni, ed invece si è completamente lasciato andare. Speriamo almeno che la storia finisca nel migliore dei modi per Odom come persona, anche perchè l'”Odom-giocatore” adesso passa in secondo piano ovviamente.

Comments are closed.