La scelta intelligente di Marcus Smart

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E’ stata una decisione difficile, il mio cuore batte per i Cowboys e… tornerò per la mia stagione da sophomore“. Con queste parole in conferenza stampa a Stillwater, sede di Oklahoma State University, Marcus Smart circa tre mesi ha scelto di rimanere un altro anno al college e rimandare al 2014 la dichiarazione per il Draft NBA. Una decisione che ha sorpreso tutti perchè Smart, di gran lunga il miglior freshman dell’ultima annata NCAA e potenziale lottery pick già quest’anno, ha detto no ai professionisti per godersi ancora un po’ di università. Il playmaker classe 1994 nativo del Texas sarà certamente una delle stelle del prossimo campionato collegiale e già da ora viene considerato un top pick del Draft dietro soltanto a Andrew Wiggins e Jabari Parker.

Marcus Smart ha mostrato fin dal suo arrivo al campus di OSU grande maturità, responsabilità, carisma e leadership, non comuni in un ragazzo di appena 18 anni. Non in molti poi se lo aspettavano così decisivo per i Cowboys di coach Travis Ford, riportati a buon livello nella conference, soprattutto a livello difensivo. Smart ha chiuso la stagione a 15.4 punti, 5.8 rimbalzi e 4.2 assist meritandosi la corona di BIG 12 Player of the Year in una conference che vedeva comunque gente del calibro di Ben McLemore, Pierre Jackson, Rodney McGruder e Romero Osby.

Per chi non lo conoscesse Smart è un playmaker della nuova generazione, quella degli Westbrook, degli Holiday, ma si avvicina molto anche a James Harden: ha grande fisico (193 cm per 100 kg), non un tiratore naturale ma efficace, bravo nell’attaccare il ferro in uno contro uno, anche spalle a canestro, ma soprattutto ha grande visione ed è un ottimo passatore. E poi ha grande mentalità.

La sua scelta di restare al college gli ha permesso di partecipare con Team Usa ai Mondiali Under 19 in Repubblica Ceca e vincere la medaglia d’oro. Per lui quasi 10 punti, 3 rimbalzi e 2 assist di media. E poi è stato selezionato (unico giocatore di college chiamato insieme a Doug McDermott di Creighton) per il mini camp di Las Vegas di Team Usa di coach Mike Krzyzewski. Un’esperienza molto importante in cui ha avuto la possibilità di giocare contro gente del calibro di John Wall, Kyrie Irving, Mike Conley e Damien Lillard.

E’ stata una lunga estate di pallacanestro. Ho giocato con Team Usa in Repubblica Ceca, un’esperienza incredibile, poi sono andato al mini camp con i giocatori NBA. Ho potuto imparare molto a Las Vegas, vedere come si lavora ogni giorno, la competizione. Mi aiuterà molto per il futuro“.

Il futuro è ovviamente la NBA, come ha confidato al giornalista Marc J. Spears di Yahoo!Sports:

Se starò bene e tutto andrà per il miglio, sarà il mio ultimo anno a Oklahoma State. Niente cambierà questa decisione. A OSU capiranno. Non pensavano che sarei tornato, sono rimasti tutti sorpresi. Il college è un’esperienza unica, ti puoi divertire, è dove puoi ritrovare te stesso come ragazzo e crescere diventando adulto per affrontare la vita vera. La vita vera è la NBA. Tutti vedono solo il lato dell’intrattenimento, ma c’è una parte importante di business“.

Parole importanti che fanno capire come Marcus Smart sia un 19enne diverso dagli altri. La scelta di restare un altro anno al college, giocare con la nazionale e prepararsi per la NBA lo dimostrano.